La vista unica sulle saline di San Francisco
In passato abbiamo scoperto il lago Hillier, che i mostra il suo colore intenso, citando le saline di San Francisco. Ma non meritano solamente una citazione. Non potevamo non approfondire la loro storia e mostrare le loro sfumature di colore, perché la loro vista lascia veramente senza parole.
In quel luogo diversi colori si accostano tra loro: dal verde più scuro a quello più chiaro, fino all’arancio e al giallo. Anche tonalità del magenta metteno in evidenza diverse di queste vasche, con confini ben definiti da strade create per agevolare il lavoro di estrazione del sale.
Tutto questo in una superficie vasta 6 mila ettari.
Come spiegato nell’articolo riguardante altri grandi laghi colorati che popolano il nostro pianeta, i colori così inusuali dell’acqua sono il risultato della presenza di particolari batteri ed alghe, che rilasciano carotenoidi fautori di tali cromature.
Questi di San Francisco sono laghi artificiali, creati per l’estrazione del sale dall’acqua marina, situati nella parte meridionale della Baia di San Francisco.
L’acqua marina viene lasciata in queste vasche ad evaporare per lasciar depositare il sale. L’acqua viene convogliata da una vasca all’altra, in base al grado di concentrazione di sale, in un processo che dura fino a 5 anni.
L’estuario Californiano
La Baia di San Francesco è un estuario con una profondità minima, nel quale sfociano diversi fiumi importanti della California e che si getta nell’oceano Pacifico. Ha preso questo nome poichè gran parte della superficie affianca la San Francisco Bay Area, una grande regione molto popolata, che prende il nome dalla grande città californiana. Ma le sue coste affacciano anche su altre due grandi città: Oakland e San Jose.
Foto da brivido.
Vale la pena approfondire la stora di queste saline non solo per la loro bellezza indiscutibile, ma anche perchè ci raccontano una storia davvero creativa di cui vale la pena parlare.
Sono moltissimi i fotografi che, attirati da questo scorcio di natura così fantasioso, si prestano alla realizzazione di album utilizzando elicotteri o droni.
Ma Cris Benton fu decisamente più fantasioso.
Fu un aquilone provvisto di una fotocamera a sorvolare i laghi artificiali e scattare fotografie così spettacolari. Studiò i progetti di ristrutturazione delle saline così, cosciente degli spazzi e della loro “fisionomia”, fu in grado di fare un lavoro davvero eccezionale.
Il futuro delle saline
Dopo oltre un secolo di lavori e sfruttamento della baia, si sta prendendo un’altre direzione.
Si sta metteno da perte il guadagno industriale per la conservazione dell’habitat e delle molte specie animali che popolano quel territorio.
L’album fotografico di Benton servirà proprio a questo: parte del ricavato verrà devoluto per un progetto atto alla conservazione di questo stupendo scorcio di natura.
Se volete esplorare ulteriormente il mondo dei laghi colorati del nostro pianeta, vi consigliamo di leggere questo articolo: https://www.meteocloud.it/2019/11/30/il-lago-rosa-lake-hillier-il-mistero-mai-risolto/