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L’amicizia tra serpenti



Ci sono diversi studi che dimostrano come, con il passare degli anni, siamo sempre più propensi a considerare gli animali nostri “amici”.

La dottoressa Melissa Amarello, erpetologa (zoologa specializzata nello studio di rettili ed anfibi) e direttrice della Advocates for Snake Preservation, afferma che questo ha iniziato a verificarsi le prime volte nel vicino 2012. Negli ultimi anni, gli li animali, sono diventati una parte sempre più importate della nostra vita e il nostro affetto per loro è sempre più forte.

Ma degli studi dimostrano che il sentimento dell’amicizia non esiste solamente nella specie umana, ma anche nel mondo animale.

Sono stati studiati ad esempio i pipistrelli, i fenicotteri e gli elefanti e tutti loro hanno dimostrati di avere degli amici nel loro branco: esemplari della loro specie con i quali preferiscono passare il loro tempo e con i quali si sentono più protetti o semplicemente a loro agio.

Ma lo studio di cui vi parliamo ora riguarda i serpenti, o più specificatamente i serpenti giarrettiera.

Serpenti giarrettiera orientali che,arrotolandosi si tengono caldo e si proteggono l’uno con l’altro dai predatori

Il dottor Morgan Skinner, dottorando in ecologia comportamentale presso la Wilfrid Laurier University in Canada, afferma: “Come tutti gli animali, anche i serpenti hanno bisogno di interagire con gli altri”.

Questo lo ha dimostrato con un vero e proprio esperimento sociale.

Con l’aiuto dello psicologo Noam Miller ha studiato i comportamenti e la vita sociale dei serpenti giarrettiera.

L’esperimento sociale

40 esemplari di serpente giarrettiera sono stati segnati sulla testa con dei punti di colore non tossico e successivamente rilasciati in una teca provvista di diverse piccole tane di plastica.
Erano 30 presi da madri catturate in natura e 10 da un’unica nidiata fornita da un allevatore.
Sono stati ripresi per otto giorni, dalle 7:00 alle 19:00, da una telecamera che scattava foto ogni 5 secondi, così da raccogliere informazioni sui loro movimenti.

Le tane, essendo meno rispetto al numero di esemplari, ha costretto l’animale a scegliere con chi rintanarsi.
Così si sono formati gruppi, più o meno numerosi, di serpenti che arrotolandosi si tenevano caldo e proteggevano da eventuali attacchi.

Al termine di questi 8 giorni, la tana è stata svuotata, pulita e sterilizzata. Così facendo gli studiosi hanno eliminato ogni odore rilasciato dai serpenti.

Successivamente la teca è stata ripopolata dagli stessi esemplari.

La reazione degli animali è stata sorprendente.

È stato naturale per loro riunirsi nelle stesse tane con gli stessi esemplari degli otto giorni precedenti.

Serpenti timidi o temerari.

Gli studi dicono che, come ogni specie animale, anche i serpenti hanno caratteri ben definiti.
Ci sono serpenti più “temerari” e serpenti più “timidi” che cercano supporto da esemplari che ritengono più amichevoli.
Così era semplice vedere esemplari temerari uscire dalle tane per l’esplorazione, facendo strada ai serpenti più paurosi.

Ora, rispetto a 30 anni fa, è più semplice studiare i comportamenti dei nostri amici animali, grazie alla nuova tecnologia. Ed è proprio grazie a questi studi che scopriamo, sempre di più, quanto gli animali siano simili a noi.

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